Qualche volta esistono delle sere in cui non voglio assolutamente andare a dormire, perchè so che se chiudo gli occhi passerò 7 ore improduttive che mi porteranno in un batter d’occhio a lunedì, al lavoro e a una serie di altre cose che non sempre ho voglia di affrontare.
Quei periodi in cui tutto va storto, anzi no in cui tu pensi che tutto andrà storto e che perciò non voglio nemmeno provare ad affrontare. Domenica scorsa a quest’ora affrontavo una serata pressante, con il peso dell’imminente partenza per Londra, è il mio lavoro lo so, dovrebbe essere entusiasmante, ma non ci trovo nulla di tale nello svegliarsi alle 4.30 prendere un volo e passare i successivi 4 giorni in ufficio, è lavoro e basta,che in più mi porta una serie di ansie triplicate rispetto a quelle date dalla mia scrivania: la lingua in primis, diciamoci la verità, non sono una cima a parlare inglese, e a capirlo, ma tutti si aspettano che sia pari ad un madre lingua e mi guardano con sufficienza e disapprovazione se non capisci cosa ti stanno dicendo), non è una vacanza, quindi, solitamente, spero sempre che le trasferte finiscano in fretta. Non nego che Londra abbia il suo fascino ma a piccole dosi ecco.
Ora devo ricominciare la mia routine lavorativa tra circa 10 ore, sette giorni di stand by dove le mie energie saranno assorbite dagli impegni e dai doveri, che parola odiosa. Si passa dai finti doveri universitari ai reali doveri lavorativi con il tempo di uno schioccar di dita e non puoi più inventare scuse sul perchè non hai studiato o finito un progetto, non puoi staccare la testa durante una lezione noiosa e pensare agli affaracci tuoi perchè quel senso del dovere (che parliamoci chiaro non tutti i lavoratori hanno) ti impedisce di venir a meno a tuoi compiti e sei consapevole che la posto è un po’ più alta di un misero 18. Così quando arriva la domenica sera sento una sorta di rifiuto all’idea di addormentarmi, cosa di cui però mi pento subito la mattina dopo. Mi ritrovo a pensare ai mille doveri e obblighi che ripartiranno da li a breve e si interromperanno il venerdì, con una ciclicità quasi snervante, ma, quello purtroppo è il gioco del lavoro.
Così affronterò un’altra settimana, facendo quello che devo e aspettando che passi, perchè così si fa, si lavora per un obiettivo ideale che va dall’idea di una bella casa a quella della famiglia felice al cospicuo conto in banca, il problema è che deve passare del tempo prima che tutto si realizzi e il aspettare è una cosa che detesto, mi par di perdere tempo prezioso per fare qualcosa che non so, e quelle 8 ore giornaliere mi sembrano essere sempre più pesanti.
Il motivo della pappardella sopra non lo so, penso sia terapeutico, o almeno così dicono e io sono troppo stanca questa sera per oppormi a quanto dicono, e quasi dimenticavo che volevo solo postare le foto del make up di sabato scorso.
Come in un sabato sera italiano
Che sembra tutto perduto poi ci rialziamo
Che sembra tutto perduto poi ci rialziamo
<3
La.Pe
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